In passato, quando si voleva richiedere un finanziamento era necessario rivolgersi ad un istituto bancario e avere determinate caratteristiche per potervi accedere. Oggi questo concetto diventa obsoleto grazie a strumenti economici innovativi che consentono di ridurre notevolmente i lunghi tempi di attesa e le pratiche burocratiche, evitando di rivolgersi ad una banca, come i direct lending. Ma che cosa sono i direct lending e come funzionano?

Questi consentono alle imprese di ottenere dei finanziamenti che arrivano direttamente da altre aziende senza passare per le banche, riuscendo così ad ottenere liquidità senza rivolgersi ad intermediari.
Il direct lending rappresenta solamente uno dei nuovi metodi studiati per il supporto economico delle imprese. Infatti, spesso ad esso vediamo affiancarsi l’equity crowdfunding ed altre metodologie innovative.
Il direct lending
In poche parole, il direct lending è un prestito che viene concesso ad una azienda da parte di un’altra impresa, una pratica che nasce grazie al decreto legislativo 18/2016. Prima di questo decreto, solamente le banche potevano concedere dei prestiti. Grazie alle sue caratteristiche e alla riduzione di tempistiche e burocrazia il direct lending è stato subito apprezzato e ha riscosso un gran successo fra le aziende, promettendo di diventare un fenomeno sempre più utilizzato negli anni a venire.
L’innovativa normativa ha consentito di creare nuovi fondi non bancari per la concessione di prestiti, cioè i fondi di investimento alternativi (FIA) che possono essere sia di provenienza Italiana che di provenienza Europea.
Naturalmente, il direct lending è soggetto ad un protocollo di controllo molto attento. Il progetto di sorveglianza, infatti, è sotto l’attenzione della CONSOB (l’organo di controllo del mercato finanziario italiano) e della Banca d’Italia. Il primo si occupa di verificare la trasparenza e la correttezza dei comportamenti, mentre la seconda vigila sulla gestione dei fondi ricevuti.
Il direct lending, come immaginerete, deve anche sottostare agli obblighi informativi del TUF (il testo unico sulla Finanza) e applicare le norme della centrale dei rischi, che è gestita direttamente dalla Banca d’Italia.
Il funzionamento del direct lending: un approfondimento
Gli step per ottenere un finanziamento mediante il direct lending sono del tutto simili a quelli per ottenere un prestito tradizionale, la procedura si avvicina molto a quella che si eseguirebbe rivolgendosi ad una banca.
L’azienda che sta cercando di ottenere il finanziamento dovrà preoccuparsi di presentare una domanda di richiesta del suddetto e attendere che vengano effettuate tutte le verifiche del caso.
Tale domanda verrà valutata da esperti che dovranno analizzare se l’impresa richiedente è solida, l’entità delle risorse richieste, la prospettiva di crescita e la governance societaria.
In seguito a questa valutazione e all’analisi della sostenibilità finanziaria del progetto di credito, il contratto di prestito potrà essere stipulato con le condizioni e gli interessi stabiliti; le condizioni pattuite andranno rispettate per l’intera durata del piano di ammortamento. Infatti, va ricordato che non stiamo parlando di prestiti a fondo perduto, ma di veri e propri prestiti concordati tra aziende.
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